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GAME OVER DEA: Real Madrid-Atalanta è la sintesi dei limiti del calcio italiano.

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"Guardati intorno, sei solo Ted" questa frase, una delle più importanti della magica serie How I Met Your Mother , la dice Barney, il personaggio più realista della serie, a Ted, quello più sognatore, per riportare il suo amico sul pianeta Terra e far capire a lui e a tutto il pubblico di quanto il sogno, per quanto bello, lucido e ideale, se non realizzato, rimanga sempre tale. Ecco, dopo la partita di ieri sera il calcio italiano deve capire che è solo, al buio, in fondo al baratro e deve, per tornare al vertice, invertire la rotta. Perché ieri sera il Real è stata la voce che l' Atalanta non voleva sentire, ma soprattutto, è stato il Barney che Ted non ha voluto assecondare; ieri sera l'Italia del pallone si è dovuta svegliare , agli ottavi (ci dispiace per la Lazio ma contro il Bayern può fare ben poco) nessuna squadra è riuscita a passare il turno. E dobbiamo essere onesti e sinceri, è successo perché non siamo più all'altezza del livello europeo di alto...

DIAVOLO CHE RIPARTENZA!

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Il big match della 24° giornata si è concluso con la vittoria di un convincente Milan per 2-1 contro una Roma che ha palesato ancora una volta la difficoltà a fare punti contro le squadre di alta classifica. Le reti siglate da Kessie , Veretout e Rebic evidenziano l'aspetto pirotecnico dell'incontro, con colpi di scena da una parte e dall'altra; Fonseca però esce sconfitto negli episodi e nell'andamento generale del match da Pioli , che, con il suo Milan, torna a suonare la carica e continua a brillare proprio nel momento di massima difficoltà e, soprattutto, non molla . L'ANALISI: MILAN GUERRIERO, ROMA SPAVENTATA La partita è stata giocata a viso aperto da entrambe le squadre senza badare troppo a tatticismi o speculazioni difensive, con tantissimi uno contro uno in zona offensiva e sulle fasce che hanno sicuramente favorito lo spettacolo . Dopo un mese di febbraio sicuramente negativo oggi si sono finalmente rivisti i principi di gioco che avevano fatto le fort...

GLI DEI NON SI TOCCANO

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"I doni degli dei nessuno può sceglierseli" chi meglio di Omero può dare la sintesi ideale di ciò che accadeva alle altitudini maestose dell' Olimpo , dove gli dei greci, indaffarati e celesti, vivevano travestiti, per meglio dire dipinti, da essere umani, con le loro doti, le loro virtù ma anche con i loro difetti. L'attualità calcistica ha portato alla luce diversi "semi-dei" , ultimi dei quali tali Kylian Mbappè ed Erling-Braut Haaland ; giocatori che hanno dimostrato di essere fenomeni , talenti cristallini del presente e del futuro di questo sport. Ma se è vero che il Calcio ha i propri numeri uno, i migliori in assoluto, allora dobbiamo ribadire, ancora una volta, chi, in questo ventennio, ha riscritto la Storia mondiale col pallone tra i piedi, perchè nonostante tutto, gli dei rimangono loro, il 7 della Juventus e il 10 del Barçelona: Cristiano Ronaldo e Lionel Messi . CRISTIANO RONALDO: L'ARTE DELLA GUERRA "Si vis pacem, para bellum...

Lettera al Papu

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E così te ne vai. Te ne vai perché non hai altra scelta. Te ne vai perché la tua esperienza a Bergamo da capitano dell' Atalanta è finita. Questa volta si, è finita per davvero. È finita e tu nemmeno ci credi, pensi sia impossibile che per una diatriba normale tra allenatore e giocatore, il Papu prenda il primo aereo per la Spagna. Dopo sette lunghi anni e più di 200 presenze con la maglia della dea, il Papu Gomez lascia l'Atalanta delle meraviglie e la Serie A, per andare in Liga al Sevilla dove troverà altre vecchie conoscenze del campionato italiano, Suso, Ocampos e Vazquez. 1 dicembre 2020, la fine. La Dea gioca la prima partita del girone di ritorno nella fase a gruppi contro il  Midtjylland ma nell'intervallo succede qualcosa. Gli animi tra Gomez e Gasperini si surriscaldano. C'è chi dice siano arrivati alle mani. Il motivo? La posizione in campo del numero 10. Gasperini vorrebbe avvicinarlo alla porta per fargli spendere meno energie, ma il Papu non ci sta, ...

CR760 E IL PRIMO TROFEO DELLA JUVE DI PIRLO

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In fondo quasi tutti sapevano che la storia sarebbe stata la stessa che conosciamo a memoria da un pò. Come direbbe qualche fenomeno virale nel mondo dei social "doveva anna' così" . Già perchè al di là della condizione fisica, della forma, della bravura (indiscussa) dei tecnici avversari, quando hai in casa un signore che è, da oggi, il giocatore con più reti nella storia del calcio vuol dire che, purtroppo per gli altri, la storia avrai sempre modo di scriverla. Juventus-Napoli 2-0 , gol di Cristiano Ronaldo e di Morata nel finale, un rigore sbagliato da Insigne , una partita brutta che si è accesa alla fine regalando la prima gioia per Andrea Pirlo sulla panchina dei bianconeri.  UNA FINALE TIMIDA, UN FINALE BATTICUORE. Che fosse una gara non da primissimo livello si era capito sin dai primi momenti ; i partenopei allenati da Rino Gattuso hanno forse risentito del "braccino" , che spesso viene a chi, per l'appunto, con questi appuntamenti non ha...

E se... Il Goal di Muntari

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E se... Il G oal di Mun tari fosse stato convalidato? Si sa, con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Eppure siamo qui che "buttiamo" un occhio su di un futuro che non avverrà. Lasciamo da parte i colori e l'obbiettività , ritorniamo bambini, ritorniamo ad essere ciò che ci ha permesso di sentirci campioni sui campetti di periferia con i nostri amici. Allora forza, apriamo il libro delle favole de "Il Calciatore Professionista" e lasciamoci trasportare dalla fantasia .  Milano, San Siro, 25 Febbraio 2012. Mi lan - Juve ntus . Quasi settanta mila persone erano pronte ad assistere alla vera e propria sfida scudetto. Il Milan, campione in carica, guidato da Max Allegri (nome che a Torino apprezzeranno e non poco) cerca di "ammazzare" definitivamente le speranze della Juventus di Antonio Conte (nome che a Torino odieranno e non poco). Il clima è quello che ci piace, sia sugli spalti che in campo. Il campione contro la sorpresa del campionato , se ...

ERIKSEN-CONTE: OMBRE A SAN SIRO

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TITOLI DI CODA👇 Sguardo assente , vuoto, triste, sconsolato, quello di Christian Eriksen , chiamato ad entrare in campo nel primo dei tre minuti di recupero, quando ormai l' Inter ha consolidato il risultato sul 3-1 contro un Bologna mai stato in partita. La sensazione è che il rapporto tra il danese e l'Inter sia oramai irrecuperabile . È passato quasi un anno da quando nel mercato di riparazione 2020 l'Inter è riuscita a prelevare il danese per poco più di 20 milioni di euro  dal Tottenham , assicurandosi il talento sconfinato di uno dei migliori trequartisti europei.  Ma qualcosa da quel Gennaio non ha funzionato. Si dice che il talento danese non sia mai stato voluto realmente da Antonio Conte e che è stato il rimpiazzo del mancato acquisto di Vidal , arrivato poi alla corte nerazzurra nell'estate seguente. Ma cosi non va, non va assolutamente. I numeri attuali tra campionato e coppe europee parlano chiaro : dieci partite e nessun gol, per un totale di 310 m...

MANUEL LOCATELLI: IL RINASCIMENTO

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Minuto ‘70 di Mil an - Juve ntus. Il risultato è sullo 0-0. I bianconeri hanno avuto tante occasioni e nel primo tempo si sono visti annullare ingiustamente  un gol su punizione di Pjanic. Il Milan gioca una partita fisica, erige il muro in difesa, ha un giovanissimo Donnarumma in versione paratutto e gioca di ripartenza. A venti minuti dal fischio finale, dall’out di destra Suso vede un inserimento, un’incursione al limite dell’area avversaria. Passaggio, un tocco col sinistro per sistemare il pallone, botta col destro. Lì, dritto, sotto la traversa, alle spalle di Buffon. Corre, urla, scivola, mani nei capelli. Immagini e gesta di un giovane centrocampista, incredulo, al suo secondo gol in Serie A. Capolavoro, come il primo ai danni del Sassuolo solo due settimane prima.  Manuel Locatelli , col numero ‘73   rossonero, riporta il Diavolo al trionfo in campionato contro la Juventus dopo ben quattro anni. Locatelli esulta dopo aver siglato il gol dell'1-0 contro la Ju...

ANTONIO CONTE: L'ORA PIU' BUIA

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Capita a volte, nella vita di ognuno di noi, di essere convinti di un pensiero,  di un'azione, di qualcosa a tal punto da sacrificare tutto, fisicamente e mentalmente, pur di "glorificare" quella cosa. Non sempre però è la strada giusta, non sempre la nostra testa intraprende la strada migliore, o meglio, non sempre si percepisce se è giusto andare avanti o cambiare sentiero. In quattro righe abbiamo elaborato una descrizione che segna il territorio calcistico ( positivamente e negativamente) di Antonio Conte, uno degli allenatori più discussi nel nostro campionato, da sempre. IL RITORNO DA "AVVERSARIO"- IL PRIMO ANNO Onestà intellettuale vuole che, prima di arringare il "J'accuse" al tecnico interista, si passi in rassegna all'edizione scorsa del campionato, per trarre un indizio,  non una prassi; perché vincere non è mai normale, come sentenzia lo stesso Conte.  Un'Inter pragmatica - al netto delle polemiche "giochiste" con cui ...