BAM-BAM JUVE



I "ragazzi fuori" del mister più giovane nella nostra Serie A sono arrivati alla sesta vittoria di fila e sono sempre più dentro la lotta scudetto; già, la Juventus, con una prestazione "vecchio stampo" batte la Roma 2-0 e si issa, da sola, in terza posizione e comincia ad assomigliare sempre più alla Vecchia Signora che abbiamo visto dominare gli ultimi nove anni in Italia. Il ballo è appena iniziato.

HIGHLIGHTS DEL MATCH: JUVE CINICA, ROMA SPRECONA

"E con quei bravi ragazzi è delirio, è De Niro"
Sintesi migliore di questa non può esserci per un match davvero "da Juve", che vede sin dall'inizio del confronto tra i bianconeri di Pirlo e la Roma di Fonseca una partita a scacchi voluta, cercata e (spoiler) vinta dal tecnico italiano; i giallorossi cercano da subito il pallino del gioco e riescono ad imporre il palleggio, con le qualità di Villar e Mkhitaryan tra le linee e la profondità del neo-titolare Borja Mayoral, mentre sono incredibilmente i padroni di casa a tirarsi indietro nella propria area, quasi per timore della conduzione avversaria. La Roma però, per usare un termine uso nei sabati sera di "Ciao Darwin", cincischia, tentenna, non riesce ad affondare e allora i Bravi Ragazzi di Pirlo colpiscono con il primo vero contropiede utile: la sentenza la sapete oramai, Cristiano Ronaldo, appena 36enne, imbuca un colpo da biliardo, quasi da futsal, e beffa inerme la retroguardia capitolina, Pau Lopez compreso. In effetti la partita è indirizzata dal vantaggio bianconero e, squillo di Cristante a parte, la Roma poco produce da qui in avanti. Il secondo tempo regala qualche transizione del gruppo di Fonseca, che reintegra Dzeko dopo le vicissitudini poco felici, cerca di andare a prendere alto il giro palla bianconero che registra la bontà tecnica del volante brasiliano Arthur, sempre più al centro del progetto, le chiusure precise di Danilo e Alex Sandro, l'importanza caratteriale di un Signore della difesa di nome Giorgio Chiellini ma, soprattutto, si riscopre miniera di talento collettivo; lo stesso allenatore estrae il coniglio dal cilindro mettendo dentro Cuadrado e Kulusevski, proprio loro, che confezioneranno l'azione favolosa che regala il raddoppio alla Juventus, su tocco finale di uno sfortunato Ibanez. Il minuto è il sessantanovesimo, l'incontro però si chiude qui, la Roma vede svanire i sogni di una possibile rimonta su un cross di Bruno Peres sul quale Dzeko non arriva, la Signora balla ed esulta con il suo Re e i suoi pedoni e si può godere il suo trionfo.

PIRLO AL MAX, OPERAZIONE TENET IN PROGRESS

"Questa è vita per noi, Non c'è città che basti per noi"
Avevamo parlato della "prima" di Pirlo ed avevamo paragonato il suo nuovo cammino da allenatore al film del momento, TENET di Christopher Nolan, e vedendo in quella scelta di correre in avanti la volontà di tornare indietro nel tempo, di ritrovare la forza e il dominio che nell'anno di Sarri non si era visto in maniera così decisa. Ecco, se Pirlo fosse il Protagonista, la partita con la Roma può essere paragonata allo studio del proiettile "ad entropia inversa"; per i non-cinefili, questa gara è stata la cartina di tornasole circa la vicinanza del tecnico bresciano al modus operandi, udite udite, di Massimiliano Allegri. Eureka, signori, perchè la capacità di leggere le differenti situazioni e la grande abilità nei cambi a gara in corso erano proprio le peculiarità dell'ex tecnico toscano. Non è un caso, infatti, che da quando la Juventus ha perso con l'Inter, come in uno di quei momenti-chiave delle stagioni del mister livornese seduto sulla panchina del club bianconero, i leader dello spogliatoio hanno preso in mano la situazione e, come negli anni passati, la risposta è stata evidente: porta blindata, percorso netto, crescita del gioco e convinzioni ritrovate. Sembra di vedere un film già visto, soprattutto dopo questo incontro che ha visto lo stesso Pirlo adattarsi alle difficoltà che poteva incontrare, vista la forza dell'avversario, ha saputo scegliere, al netto di "belgiochisti" vs "risultatisti", la cosa giusta piuttosto che quella che lui predilige, prendendosi tre punti pesanti e leggendo alla perfezione i segmenti tattici del confronto; chi vi ricorda tutto ciò? Un giovinotto che ama l'ippica e che per divertirsi va al circo? Già, è proprio lui, Max Allegri. Sia chiaro, Pirlo ha ancora moltissimo da imparare, lo ha dichiarato a fine gara, sarebbe inumano essere "pronti-via" il mago della panchina ma questa creatura, forse, sta prendendo una piega che quasi nessuno si sarebbe aspettato ma che tutti i tifosi vorrebbero.

FEBBRAIO CRUCIALE; TWIST O  TRAGEDIA?

E adesso, caro Pirlo, che succede? Come ne uscirai da questo febbraio? Come direbbe Dante Alighieri "Qui si parrà la tua nobilitate", ma non solo relativamente alla "pasta" del tecnico bresciano, per capire quanto grandi sono le sue spalle; è un punto di domanda rivolto anche alla squadra che ha trovato certezze, ha ingranato una marcia diversa, rispetto alle prime uscite, ha trovato equilibrio e una manovra avvolgente, gli automatismi giusti richiesti dall'allenatore e che adesso può misurarsi in più palcoscenici e con match che faranno da termometro ideale per il valore del gruppo. A partire dal ritorno della semifinale di Coppa Italia, in casa contro l'Inter, la sfida in campionato contro il Napoli, gli ottavi di Champions contro il Porto, in questo momento la Juventus di Pirlo potrà scrivere, in anticipo, il proprio futuro e forse, già da stasera, ha cominciato a mettere al suo jukebox un pezzo molto bello.


"Bam bam, bam bam, Un twist e poi Bam bam, bam bam, Motel ad ore Bam bam, bam bam, 
Ragazzi fuori Bam bam, bam bam, Un twist e poi Bam bam, bam bam 
Sì, balliamo Bam bam, bam bam Motel ad ore Bam bam, bam bam, Fammi fuori Bam bam, bam bam"


















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