CORRERE AVANTI PER TORNARE INDIETRO: LA MANOVRA A TENAGLIA DI ANDREA PIRLO
“VIVIAMO IN UN MONDO CREPUSCOLARE, NESSUN AMICO AL TRAMONTO" Per chi è andato al cinema, alla fine di agosto, questa frase non risulterà completamente insignificante. Una delle frasi CULT di TENET, il capolavoro di Christopher Nolan che pone le fondamenta sul giallo spazio-temporale dei due protagonisti, che dovranno in qualche modo salvare il mondo da una guerra che ha avuto conseguenze terribili nel corso del tempo. Per i cinefili, spiegare un film di Nolan è sempre e comunque opera ardua. E allora anche in questo caso, come nell'opera del regista britannico, il nostro discorso si sposterà su un altro mondo, su un'altra prospettiva, su un altro regista. Già, perché non è un caso che proprio il protagonista di questo articolo sia Andrea Pirlo da Brescia, in arte il Maestro, il regista per antonomasia, chiamato a dirigere, questa volta al di qua della macchina, le riprese della Vecchia Signora.
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“Manipolando spazi e tempi, abbiamo l’ambizione di comandare il gioco in ambedue le fasi. Il “gioco” deve essere il filo conduttore della mia squadra. Intendendo per “gioco” quel filo conduttore composto da principi, posizioni ed emozioni tra i giocatori stessi. Un gioco basato sul collettivo ma che sia in grado di esaltare le individualità più forti”. Eccola allora, la chiave di lettura del gioco, ma anche della
mentalità di Mister Andrea Pirlo. La manovra a tenaglia temporale, che proietta
la Juventus in futuro che debba assomigliare ancora una volta al passato
glorioso del primo ciclo vincente, quello di Antonio Conte, ora avversario. Non
è un caso che si cerca la stessa ferocia, la stessa aggressività, la stessa
voglia di andare avanti per tornare indietro. Quella corsa, quella
"rincorsa" che ha caratterizzato la prima fase della nuova epopea juventina
e che deve assolutamente ritornare, con il nuovo corso di Mister Pirlo diventa quindi un fenomeno ad entropia inversa, come quei missili trovati all'inizio del film. "Correre in avanti per tornare indietro", riprendere il filo perduto andando più veloce degli altri, forse per questo si deve andare "più veloci degli altri". Una sfida sicuramente
piena di insidie perché, come lo stesso Nolan lascia dire al Protagonista,
"Viviamo in un mondo crepuscolare”, nessuno avrà pietà di Andrea da
Brescia, al primo errore nel suo tentativo di riportare la pace nel mondo
juventino. Ma, così come in Tenet, il Protagonista, che alla sua prima aveva il
chewing-gum alla Ancelotti, un altro suo "idolo", ha un piano: un
calcio fluido, una squadra ibrida che possa ruotare ciclicamente per poter
uscire vincitrice dal campo e magari, chissà, dai confronti di tempi passati o
futuri. Una Juve che ci lascia in
questa prima giornata con più certezze, sicuramente più sorrisi, la felicità di
chi si trova nuovamente bene, il desiderio di chi vuole poter “aggiustare” l’orologio
rotto, di chi corre per agguantare il tempo perso, un anno al buio, nella
speranza di poter tornare vincenti mutando pelle, o, per meglio dire, di poter
essere PALINDROMI, di invertire il tempo per trovare l'algoritmo.
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