POLE CHAMPIONS



Ci siamo. Siamo ormai "tutti in piedi sul divano". Scaldiamo i motori, mettiamoci comodi, prepariamoci perchè signore e signori, la Coppa dalle grandi orecchie, la Champions League sta per cominciare. Prima di gustarci le grandi sfide che caratterizzano questa magica competizione abbiamo voluto stilare una griglia di partenza, con tutte le 16 squadre, dalle zone arretrate al gradino più alto,  per una delle edizioni più equilibrate degli ultimi anni.

ULTIME FILE

Le prime quattro partecipanti, che partono dalle ultime file di questo Gran Premio sono Porto, Borussia Moenchengladbach, Lipsia e Siviglia. I dragoni portoghesi, che sfideranno la Juventus agli ottavi, al pari dei tedeschi del basso Reno, sono senza dubbio la squadra meno ostica di questa fase ad eliminazione diretta. Sia chiaro, in Europa qualsiasi sfida è dura, sicuramente entrambi i collettivi hanno dimostrato di meritarsi questo palcoscenico e metteranno in difficoltà i relativi avversari, ma a Torino e a Manchester hanno tirato un sospiro di sollievo appena sono uscite le palline di queste due formazioni, soprattutto per aver evitato squadre ben più importanti, per tradizione e caratura. Il Porto esce proprio dal girone non proprio impossibile dei Citizens, mentre il Borussia ha "sfangato" il girone che ha visto la prematura uscita dell'Inter di Conte; avversari peggiori potevano esserci, ma ci si aspetta comunque una discreta figura da queste due squadre. Di altro valore è senza dubbio il Lipsia di Julian Nagelsmann, anche lui figlio di un finale "thriller" della fase a gironi e killer di un'altra big europea, lo United, che affronta ancora un inglese, il Liverpool, e che vede ancora una volta la residua speranza di compiere l'impresa degli ottavi. Ci hanno abituati bene i "bibitari", ma stavolta senza Werner sarà più dura del previsto; il Siviglia, padrone dell'Europa League, si ritrova ad affrontare il Borussia Dortmund poco felice ma che potrebbe battezzare la Champions come percorso di gloria, il Papu potrebbe riuscire a ballare anche in zona europea, la squadra si trova al quarto posto in Liga ed è quella, di questo gruppo, che ha maggiori chances di passare il turno. 


LE OUTSIDER

Veniamo ora ai ranghi più alti, rispetto alle precedenti, di questi ottavi di finale dove possiamo trovare il già citato Borussia Dortmund, il Chelsea e l'Atletico Madrid.
I tedeschi sono stati deludenti in questa prima parte di Bundesliga, addirittura sesti, con pochi gol segnati e molti subiti, nonostante quella forza della natura di nome Erling Haaland, sono quelli che, tra le "big", rischiano maggiormente di uscire e hanno un pò perso la magia dello scorso anno. Probabilmente quella contro il Siviglia sarà una partita ricca di gol e di colpi scena ma i giallo-neri non hanno le capacità di andare fino in fondo. Identico percorso potrebbe farla il Chelsea, che ha appena esonerato Frank Lampard ed è ripartito con Tuchel, vincendo il derby contro il Tottenham; i Blues hanno avuto in eredità da Nyon la squadra più scorbutica per antonomasia, l'Atletico Madrid, e ora dovranno gestire questi 180 minuti rasentando la perfezione, anche se, per valori tecnici e momento di forma, il doppio confronto pende dalle parti del Wanda Metropolitano, che vede in questo momento i colchoneros in vetta nel campionato spagnolo, con un Luis Suarez di nuovo Pistolero e non studente sventurato, un collettivo sempre più votato alla qualità del calcio moderno, rispetto alla fisicità e al catenaccio vecchio stile, per non parlare del solito, inimitabile, imperituro Diego Simeone; si tratta di un maestro di questi palcoscenici, pur non avendo mai alzato una Champions, che sa benissimo cosa vuol dire essere in questi stadi, in queste partite, calcare questi scenari e sicuramente saprà dare un'ulteriore spinta ai suoi ragazzi che, tra le squadre citate in questa zona, sono di certo quelli più pericolosi. Come lo stesso Arrigo Sacchi affermò tempo fa "La squadra più difficile da affrontare", oggi più che mai.

LE GRANDI IN CRISI

Come ogni anno, allo schiudersi delle porte della Champions, abbiamo sempre delle grandi squadre che arrivano in difficoltà e in questo 2021 non possono che essere le seguenti: Real Madrid, Barcellona e Liverpool.
Partendo dalla penisola iberica, i due team per eccellenza padroni della competizione stanno attraversano un momento davvero critico; i Blancos hanno in casa un Zidane fresco di dichiarazioni scottanti, hanno parzialmente recuperato il gap dal primo posto, a parimerito con i rivali, ma devono ancora costruire una vera e propria identità, di gioco e caratteriale, caratteristica, quest'ultima, molto importante per questo torneo: il Real però rimane sempre una candidata seria e convincente, è il Dominus di questa competizione e se supera il match da montagne russe contro l'Atalanta può prendere fiducia e convinzione. Mai dire Mai.
In casa blaugrana invece a tener banco sono le dichiarazioni sul contratto di Messi piuttosto che una squadra non all'altezza della gloria e dei trionfi dei catalani. La classifica in Liga dice secondo posto, a -8 dalla vetta, l'ultima performance in Europa dice 0-3 contro la Juventus e un ottavo da brividi con il Paris Saint Germain; basterà Lionel? Ai posteri l'ardua sentenza ma i francesi partono in netto vantaggio e potrebbero vendicare il 6-1 di qualche anno fa e questo Barcellona è la Pulce e poco più.
Infine il Liverpool, che negli ultimi tempi ha zoppicato un pò troppo e arriva alla gara di andata, la prima in assoluto del torneo, contro il Lipsia in condizioni non perfette: l'assenza di Van Dijk, le quattro sonore scoppole in casa contro Guardiola, una congiuntura astrale che, rispetto a due anni fa, pare assolutamente contraria ai ragazzi di Anfield. Il mago Klopp riuscirà a tirare fuori il meglio dai suoi o sarà debacle come lo scorso anno? 

SECONDA FILA 

Da oramai un paio d'anni sono da considerare le squadre più in forma, all'inizio di questa fase e, mai come quest'anno, pare abbiano acquisito anche quell'equilibrio e quella cattiveria giusta per fare proprio questa coppa (per loro) irraggiungibile. Stiamo parlando di Manchester City e Paris Saint Germain, la "Nouvelle vague" del calcio europeo, mai capaci di fare il salto definitivo ma che hanno, proprio nel primo anno post-covid, l'opportunità di riscrivere le gerarchie di questo sport.
In casa Sky Blues la Champions arriva al momento giusto; condizione straripante per i ragazzini terribili di Pep, che hanno appena schiantato il Liverpool, ripreso la vetta in Premier dopo tempo immemore e apprezzato i talenti dell'Academy in tutto il loro splendore (ultimo non ultimo un Phil Foden maestoso). La sfida degli ottavi dice Borussia Moenchengladbach, agevole ma da prendere con le pinze, se i Citizens giocheranno come loro solito si tratterà di "formalità" e di quarti di finale, dove potremo testare davvero la forza di una squadra bella ma incompiuta. L'ora della ciliegina sulla torta è arrivata?
A Parigi invece il successo massimo lo hanno sfiorato lo scorso anno, una finale persa contro la favorita Bayern Monaco; quest'anno invece in zona Parco dei Principi si è avuto un avvicendamento tecnico che ha portato Mauricio Pochettino (anche lui una finale persa) a sedersi sulla panchina dei Rouges-et-Bleu. Il PSG pare (e lo diciamo con tutte le mani avanti di questo mondo) aver trovato la quadra, spendendo come al solito l'inverosimile, ma andando a formare un roster di primordine, difesa e centrocampo compresi. Certo, platea vuole che una formazione che là davanti recita "Icardi, Kean, Mbappè, Neymar, Di Maria" non può che essere una contendente più che valida, ma come per gli inglesi, al momento anche i vice-campioni partono dietro a chi, questa coppa, sembra poterla rialzare per la seconda volta di fila. Il tempo ci dirà il valore di queste due squadre che sembrano però arrivate ad una maturazione importante. 

PRIMA POSIZIONE

Una squadra che non ha reclamato grandi acquisti (Sane a parte) e che si sviluppa in maniera pressochè identica in ogni ruolo può essere per due volte consecutive Campione d'Europa? La risposta è assolutamente affermativa, se sei il Bayern Monaco. Perché è inutile girarci intorno, questa è la formazione migliore che c'è; Flick non sarà un allenatore rivoluzionario ma ha tra le mani uno dei portieri più forti della sua generazione, una difesa validissima, un centrocampo che sa abbinare quantita e qualità a prescindere dagli interpreti, una trequarti piena zeppa di talento e poi, gentili lettori e lettrici, il miglior giocatore del 2020, il miglior attaccante puro in circolazione. Semplicemente Robert Lewandowski. Ecco, se la Champions fosse davvero come una Gara di Formula 1, i bavaresi sarebbero come la Mercedes di Lewis Hamilton (che ha appena rinnovato il contratto dopo aver vinto il settimo mondiale, il quarto di fila): stessa ferocia, stessa fame, stessa sensazione di dominio assoluto. Nient'altro da aggiungere.

LE ITALIANE

Eccole, infine, le squadre della nostra penisola che avranno l'onere e l'onore di battersi in questa edizione della Champions League. E proprio la Lazio avrà la gara più ostica, contro i Campioni d'Europa sopra citati; una sfida che metterà a confronto il centravanti più forte contro quello che ha segnato di più, Robert Lewandowski contro Ciro Immobile sarà la sfida nella sfida anche se, augurando ogni bene possibile alla formazione di Simone Inzaghi che tanto bene sta facendo in Serie A, il confronto ci appare impari, per usare un eufemismo. I teutonici schiacciasassi sono da considerare molto favoriti, ma siamo sicuri che i biancocelesti sapranno uscire a testa alta, comunque vadano questi ottavi e, seppur piccolissime, avranno le loro chances, ma non possiamo che inserirli tra le ultime file. A Bergamo si sorride poco comunque, affrontare la squadra che ha vinto più Coppe dei Campioni è comunque qualcosa di arduo, ma il sorteggio riserva agli orobici, orfani del loro ex capitano Gomez , un match che può regalare molte soprese e che può rappresentare una possibile impresa dei ragazzi di Gasperini; ritrovato Ilicic a pieno regime, nonostante il pareggio casalingo contro il Torino i bergamaschi possono mettere in difficoltà il Real Madrid e soprattutto hanno tutte le carte giuste per batterlo, data la forma e il periodo storico delle Merengues. Sarebbe una bellissima favola che solo l'Atalanta potrebbe regalare ai tifosi italiani, l'augurio è che questo sogno possa diventare realtà e trasformare, ancora una volta, dopo la beffa di Lisbona di 12 mesi fa, questa macchina da gol in mina vagante di questa Coppa. Infine la Juventus di Mr. Champions Cristiano Ronaldo, da considerare nel mucchio tra PSG, City, Liverpool, Real e Barcellona, per il semplice motivo che proprio al Camp Nou ha mostrato i muscoli in Eurovisione. La squadra di Pirlo arriva tirata a lucido alla sfida contro il Porto, dove è sicuramente data in vantaggio rispetto ai portoghesi, e deve riscattare la figura fatta lo scorso anno, proprio agli ottavi, contro un'altra "cenerentola", il Lione. Il manico è diverso ma più che sulle variazioni collettive questa squadra ha bisogno che CR7 splenda come nelle migliori notti per poter davvero pensare di sfatare la maledizione di questo trofeo che manca da 25 anni, ma questa è una Champions particolare e può rappresentare il territorio di caccia ideale per il 5 volte Pallone d'Oro e per un club che ha trovato stabilità e certezze e che aspira ad essere uno dei due possibili ospiti all'ultima curva di questa competizione, ad Istanbul, Ataturk Olympic Stadium, il 29 maggio 2021.


Una competizione piena di spunti e di partite belle, interessanti e molto equilibrate e che regala grandi notti agli amanti del calcio; la Champions ha sempre il suo fascino e sta per tornare, sta per scattare il semaforo verde, sperando che la pandemia non tiri su, come lo scorso anno, la bandiera rossa e ci permetta di godere questo spettacolo. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Non è colpa di GATTI

GAME OVER DEA: Real Madrid-Atalanta è la sintesi dei limiti del calcio italiano.

E se... l'arbitro Moreno