ROMA (QUASI) CAPOCCIA
Una partita quasi perfetta, con un bel gioco espresso e molte azioni da gol, una compattezza figlia di una serenità forse mai avvertita attorno a Trigoria; è Roma (quasi) Capoccia, in terza posizione dopo il 2-2 show contro l'Inter e una prova del fuoco superata per essere a tutti gli effetti una candidata per le zone alte della classifica.
LE TRACCE DEL MATCH: UNA SQUADRA BELLA E PRATICA
Il pareggio contro i nerazzurri racconta di una partita "pazza" dal punto di vista psicologico, con diversi momenti e diversi padroni, con la Roma che cerca di trovare il bandolo della matassa e riesce, con una azione da manuale, a piazzare il vantaggio con una rasoiata di un sempre sottovalutato Lorenzo Pellegrini, che da quando occupa la trequarti campo, insieme al mastro pittore Henrikh Mkhitaryan, è sempre più prima voce e sempre più determinante, con il capitano immarcescibile Edin Dzeko. Ma poi, si sa, Roma è sempre Roma e la Roma è sempre la Roma, le emozioni la possono portare in cielo e subito dopo buttarla giù; ecco quindi che, dopo un primo tempo magistrale del centrocampo Veretout-Villar, rispettivamente centrocampista totale e giovane stella in ascesa, nella prima mezz'ora del secondo tempo i giallorossi accusano un doppio colpo da K.O tecnico firmato Skriniar, su colpo di testa, e Hakimi, ennesima rete da cineteca. L'Inter però decide di abbassarsi e gioco-forza la Roma torna alla carica, grazie anche ai cambi operati, riesce a ritornare in partire e, grazie sopra tutto (letteralmente) a Gianluca Mancini beffa la retroguardia dei milanesi nel finale dopo un forcing intenso, quasi "full play". Un 2-2 che è il risultato giusto e che lascia alla cronaca una prova di bellezza ma anche di praticità da parte della Roma, che ha saputo nel complesso gestire la partita contro una big vera e propria e che, a questo punto, si porta in luce come squadra da battere per il piazzamento Champions, se non qualcosa di più.
I DUE TECNICI: CONTE TREMA, FONSECA IL NORMALIZZATORE
Dal lato interista, il tecnico Antonio Conte non può sorridere pienamente, sia per la chance sprecata e una partita non proprio splendida da parte dei suoi ragazzi ma anche per l'inizio di un tour de force che vedrà l'Inter sfidare alla prossima la Juventus, che ha battuto 3-1 il Sassuolo, poi l'inizio della Coppa Italia e il derby al ritorno che di fatto "inchiodano" il gruppo a far risultato obbligato per rimanere sulla scia del Milan per la corsa-scudetto. L'impressione è che, nonostante le otto vittorie consecutive, questa squadra abbia ancora dei limiti, come per quanto riguarda la dipendenza oramai certa verso il gigante Romelu Lukaku, a secco in questa partita, e la grande incertezza proprio in partite "di cartello" che bloccano mentalmente i giocatori e forse proprio il tecnico pugliese. Chi vivrà vedrà ma occorre tornare a battere il ferro, altrimenti i 24 punti consecutivi potrebbero essere vanificati dal classico gennaio tribolato dei nerazzurri.
D'altro canto il tecnico dei giallorossi Fonseca non può che essere soddisfatto, nonostante le difficoltà nell'inizio della ripresa, per il risultato, contro una grande squadra (un pò una pecca di questa stagione, con soli 3 punti conquistati negli scontri diretti) ma anche per le idee proposte, per una grande capacità di giocare bene e di rimanere comunque "pratica" e per una reazione veemente dopo il secondo gol subito. Bene, oltre ai sopra citati Villar, Veretout, Mancini e il pacchetto offensivo, la grande prova di Chris Smalling che giganteggia e il duo Peres-Cristante, cambio azzeccato dall'allenatore portoghese, importanti, entrambi, per il risultato finale. Occorre citare, dal punto di vista dell'organizzazione tattica, il grande lavoro proprio di Fonseca, che ha saputo gestire momenti critici in passato, anche tensioni e contestazioni al suo operato, e ha saputo disegnare la squadra al meglio, adattando il suo credo alla disponibilità effettiva del gruppo e riuscendo ad infilare una serie di risultati utili che portano la Roma al terzo posto, a -6 dal primo posto.
LE PROSPETTIVE: UNA SQUADRA SOLIDA, ATTENZIONE AL FUTURO...
Cosa riserba la stagione in corso per la Roma di Fonseca? Sarà Champions? Può ambire allo Scudetto?
Anche per queste domande occorre aspettare il futuro, ma la sensazione è quella che il gruppo sia molto coeso, forse come non mai negli ultimi anni, che sia molto ben organizzato proprio grazie all'allenatore e che possa contare, al di là del valore tecnico non di primissimo ordine, su una regolarità e su una costanza in quest'anno tragico dote ancora più sacra, proprio per la forza di non perdere molti punti per strada e dover rincorrere le altre. Rispetto agli obbiettivi prefissati dalla società la squadra capitolina è in linea, se non addirittura oltre le aspettative previste e al momento è in una forma più che positiva, forse una delle migliori del gruppo di testa e ha tutte le carte in regola per poter rimanere aggrappata alla zona Champions e poter addirittura osare un assalto alle prime due posizioni. Sull'eventuale lotta Scudetto è, come già scritto, sentenza ultra futuribile, probabilmente la qualità, nel totale, della rosa, non è in grado di competere con le altre rose più attrezzate ma mai dire mai. Quello che conta è la grandissima serenità ritrovata dopo anni di burrasca, una grande abilità tecnica e una partita simbolo di un periodo positivo in quel di Trigoria, che ora può anche vedere tutta la sua bellezza e può diventare "Capoccia de sto campionato 'nfame"
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